Oggi il cancro non è più una malattia incurabile. La ricerca scientifica ha messo a punto terapie sempre più efficaci e rispettose del benessere generale del malato. Oggi in Italia quasi il 90% delle pazienti, colpite da tumore del seno, riesce a sconfiggerlo.
Le principali cure sono:
Chirurgia
Gli interventi con il bisturi sono di tipo “conservativo” e mirano ad eliminare solo la massa tumorale. Le operazioni cercano di preservare il più possibile l’integrità del seno. In caso di mastectomia (asportazione chirurgica della mammella) oggi è possibile ricostruire il seno anche durante l’intervento stesso, evitando così un’ulteriore intervento e garantendo un miglior recupero e un risultato estetico subito accettabile. La degenza in ospedale per l’intervento dura in media dai due ai cinque giorni. In caso di eventuali complicanze i tempi di ricovero si allungano. Nei giorni immediatamente successivi all’operazione è possibile sentire dolore o fastidio intorno alla ferita e sotto il braccio. I disturbi tendono a scomparire dopo qualche settimana
Radioterapia
Attraverso radiazioni ad alta energia si distruggono le cellule tumorali, cercando di non danneggiare i tessuti sani. Viene effettuata di solito dopo l’operazione chirurgica, ma è possibile che venga applicata già durante l’intervento. A volte può causare effetti collaterali come arrossamento e ‘trasudazione’ della cute, nausea e fatigue. Finiscono una volta terminato il ciclo di trattamento. Le radiazioni possono essere pericolose per il feto e quindi questo tipo di cura non viene mai eseguita sulle donne incinta.
Chemioterapia
Si basa sull’utilizzo di farmaci in grado di impedire la divisione e la riproduzione delle cellule tumorali. Questi possono essere somministrati per via endovenosa (in strutture ospedaliere) o per via orale (sotto forma di compresse). L’effetto collaterale più temuto è la perdita dei capelli. Non riguarda però tutti i farmaci. Se dovesse succedere sappi che di solito ricrescono nell’arco di 3-6 mesi.
Ormonoterapia
Consiste nella somministrazione di farmaci che bloccano l’attività degli ormoni estrogeni (sono coinvolti nell’insorgenza e nello sviluppo di almeno un terzo dei tumori mammari). Presenta in genere effetti collaterali limitati rispetto alla chemioterapia e viene somministrata anche agli anziani o le persone in precarie condizioni di salute. Alcuni farmaci possono dare dolori articolari e osteoporosi (con un maggior rischio di frattura) ed aumentare il rischio di trombosi o di tumori dell’utero.
Terapie mirate su bersagli cellulari
Vengono indirizzate contro le vie che controllano la crescita e la diffusione del cancro, modulando specifici processi molecolari e cellulari che partecipano allo sviluppo e alla progressione della malattia, e sono rappresentate in particolare da anticorpi monoclonali. Vengono usate solo se nelle cellule tumorali è rilevata la presenza di un ‘marcatore’ specifico quale l’espressione del gene HER2.
I nuovi farmaci in arrivo
Farmaci di una nuova classe presentano un originale meccanismo di azione inibendo due proteine chiamate chinasi ciclina-dipendente 4 e 6 (CDK-4/6) che intervengono nella progressione del tumore del seno in fase avanzata. Queste cicline infatti, quando vengono iperattivate, possono consentire alle cellule tumorali di crescere e di dividersi in modo eccessivamente rapido.
Inoltre si stanno sviluppando studi con farmaci immunoterapici che intervengono su elementi regolatori del sistema immunitario (anticorpi anti-PD1 e anti PD-L1) nel trattamento delle donne con tumore della mammella in fase avanzata e con negatività per i recettori ormonali e per espressione del gene HER2.